I consigli del vecchio agricoltore | Maggio

By sabato, maggio 04, 2013 , , ,


Si compiscono i maggesi

Si miete nelle marine l'orzo, ed in alcuni luoghi anche il frumento; ma nelle montagne, e ne' paesi freddi si puliscono per l'ultima volta i seminati, svellendo colle mani l'erbe cattive.

Nelle contrade calde si svellono le fave secche, ed i piselli, come pure il lino.

Ad eccezione de' luoghi boscosi, e delle colline, si miete il fieno; mietuto si lascia asciugare al sole rivoltandolo ove si possa. Se in questo tempo viene bagnato dalla pioggia, si aspetti finchè risecchi, onde legarlo in manipoli. Quindi se ne formano de' covoni (gregni), che fatti più secchi si trasportano vicino i campi da seminare, e da magesare, ne' luoghi destinati a formare le biche (burgi). Desse hanno presso di noi la forma di una gran capanna, e contengono dodici, quindici, o venti migliaia di covoni. A dare scolo alle acque sogliono ricoprirsi di fusti, e foglie di alcune piante come la buda, e il fanuso, che colla loro scorza liscia, e silicea servono quasi di tegole, e di grondaje.

Si zappa la quarta volta la vigna, e si sterpano i nuovi getti delle gemme (sbrucculunari).

Si zappano per la seconda volta gli ulivi; si toglie il musco dal dorso de' vecchi ulivi, e si puliscono colle roncole.

I diligenti agricoltori verso la fine di questo mese fanno svellere l'erba, ove è piantato il sommacco, e si dà la terza zappatura alle piante giovani.

Si zappano per la seconda volta le patate.

L'ortolano fa il semenzajo de' cavoli, e trasporta le piantarelle seminate in aprile.

Si prosiegue a piantare le piante cucurbitacee come zucche, cetriuoli, ec. Si tagliano i carciofi. Si colgono i piselli tardivi.

Il giardiniere incomincia a cogliere le ciriege, e ne' luoghi caldi le albicocche.

Si continua a trapiantare i fiori di state, e di autunno. Si comincia la raccolta de' semi di varie piante, come de' leucoi giallo, e purpureo (barcu giarnu, e violettu), ec. Si possono togliere da terra le radici de' ranuncoli e degli anemoni, come pure le cipolle de' tulipani, narcisi, ec., purchè le loro foglie comparissero secche; dopo averle in qualche modo asciugate, si conservano in una stanza fresca e ventilata, distese in largo su delle tavole.

Si vende ne' mercati tutto il bestiame inutile, e si tosano le pecore.

Si procurano i nuovi subalterni per l'anno avvenire.

Si riconciano gli scagli.

Si preparano le tregge (straguli), le falci, e tutti gli strumenti da servire alla messe ed al raccolto.

[Calendario per l'agricoltore siciliano, 1827]

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