La Settimana Santa tra fede e folklore

By mercoledì, marzo 27, 2013 , , , , , , , ,

La Cerca, Collesano (Pa)

La Pasqua in Sicilia ha infinite sfumature, particolari celebrazioni, emozionanti scenografie e radicati costumi di antichissime tradizioni tramandate da secoli. In particolare, durante la Settimana Santa, i rituali assumono connotati che richiamano alle pratiche simboliche precristiane dove la parola Pasqua è sintesi di rinascita, rinnovamento. Un momento di transizione: dall'epilogo della natura (inverno) al suo risveglio (primavera) attraverso la morte e la resurrezione di Cristo si rinnova il mistero della ciclicità della vita. La Pasqua non è una festa ma la festa, il rito che assicura la rigenerazione annuale della natura e dell'umanità. In ogni città della Sicilia il popolo partecipa con fede e devozione alle festività pasquali e le confraternite svolgono un ruolo fondamentale per la preparazione, l'andamento e il successo delle processioni.

Palermo il giorno più particolare è il Venerdì Santo che prevede quattro processioni che si snodano per le vie principali del centro storico. Quella dei "cocchieri",che quando la nobiltà palermitana era fiorente era molto fastosa poichè c'era l'utilizzo di uniformi elegantissime con i colori che differenziavano le casate d'appartenenza. Oggi i cocchieri portano in processione la vara del Cristo morto e la statua dell'Addolorata; partendo dalla Chiesa della Madonna dell'Itria nel primo pomeriggio. La seconda processione è organizzata dalla Confraternita dei panettieri; in questo caso i due simulacri sopracitati sono scortati non solo dai fedeli, ma anche dei figuranti che indossano delle armature romane costruite artigianalmente basandosi sull'esempio dei maestri pupari. La processione parte dalla sede della confraternita di Santa Maria Addolorata concludendosi a notte fonda. La terza processione riguarda la Vergine SS. Addolorata della Soledad, una processione che porta per le vie della città la scultura lignea del Cristo morto e della Vergine della Soledad. In passato tale processione coinvolgeva anche i corpi militari. L'ultima processione del Venerdì Santo palermitano coinvolge gli artigiani palermitani, devoti della Madonna del Lume, che portano il simulacro della loro protettrice dalla loro sede fino al Teatro Massimo.

Venerdì Santo a Palermo, I Cocchieri
Venerdì Santo a Palermo, I Cocchieri
Venerdì Santo a Palermo
Collesano, ridente paese delle Madonie, il Venerdì Santo invece si svolge La Cerca che trae le sue origini al XVII secolo per volere della Confraternita del SS. Crocifisso. Questa sacra rappresentazione ripropone con personaggi viventi le stazioni della Via Crucis aprendosi alle prime ore del mattino ed è caratterizzata dalla presenza di confrati incappucciati che indossano costumi caratteristici: una lunga tunica bianca, una mantellina marrone, un cappuccio bianco, guanti e calze di colore marrone, dei sandali e una corona di spine sul capo; inoltre tengono in mano i principali simboli della Passione di Cristo.

La Cerca, Collesano (Pa)
La Cerca, Collesano (Pa)
Ogni anno ad Enna si rinnova una secolare tradizione ed è sicuramente il momento più suggestivo per visitarla. Le strade accolgono la toccante rappresentazione della Passione di Cristo, incantevoli sono le sfilate colorate delle quindici confraternite, ognuna caratterizzata da una differente e variopinta divisa che rimanda ai costumi spagnoli. Le confraternite convergono da ogni punto della città, che dalla Domenica delle Palme al Mercoledì Santo si recano al Duomo, ma l'emozione che accompagna i cortei raggiunge il culmine il Venerdì Santo in occasione della Processione del Cristo Morto e dell'Addolorata. Quasi tremila confrati tutti incappucciati si raccolgono silenziosamente ripercorrendo i vicoli e le stradine ennesi accompagnati da struggenti marce composte da musicisti locali. E' quasi impossibile risalire con esattezza all'anno in cui ebbe inizio la prima processione, certamente furono gli spagnoli nel XVI secolo ad importare i costumi, la ritualità e l'atmosfera. Le processioni della Settimana Santa ad Enna creano momenti di grande religiosità che puntualmente ogni anno si ripetono, accade spesso, che la sera del Venerdì Santo, il tempo è poco clemente: vento, nebbia e pioggia accompagnano quasi sempre la cerimonia rendendola ancor di più sensazionale.

Venerdì Santo ad Enna
Venerdì Santo ad Enna
Misteri Viventi di Trapani
A Marsala, in provincia di Trapani, il Giovedì Santo si assiste ai Misteri Viventi, uno degli esempi più interessanti delle processioni figurate siciliane rievocando l'aspetto più antico delle Sacre rappresentazioni. L'uso della celebrazione con personaggi viventi si teneva anche ad Erice e a Trapani, ma mentre nelle due città si modificò con la costruzione di statue, a Marsala è  rimasta nella sua forma scenica originale. I personaggi rappresentati indossano abiti d'epoca, il personaggio che interpreta Gesù ha sul volto una maschera che muta quattro volte in quattro momenti della Passione. Alla processione partecipano bambine e ragazze, dette veronichette, che indossano abiti vistosi e colorati e complicati copricapi (coppolette) ai quali è attaccato l'oro di famiglia.

In provincia di Messina, a San Fratello, l'intero paese viene stordito dalle trombe dei "Giudei": sono popolani vestiti con uno stile che rievoca il carnevale e le sue maschere. Secondo la tradizione il costume è composto da una giubba rossa interamente ricamata con perline e lustrini, da calzoni rossi, la testa è coperta da un cappuccio dall'aspetto demoniaco (sbirrijan) anch'esso rosso. Altri elementi che contraddistinguono i giudei rendendo il loro aspetto piuttosto singolare sono: sopracciglia lunghe, scarpe di cuoio grezzo, code di cavallo e elmetti appariscenti con i pennacchi. La Festa dei Giudei di San Fratello inizia all'alba del Mercoledì Santo e termina la sera del Venerdì. Tre giorni intensi, durante i quali sacro e profano si mischiano come in nessun altro posto in Sicilia. Da un lato i devoti cristiani, intenti nelle classiche celebrazioni della Settimana Santa, dall'altro i Giudei, caricatura di chi gioì per la morte di Cristo, festanti giorno e notte per le vie del paese, bevendo in ogni casa dando fiato alle loro trombe per disturbare le manifestazioni religiose. Leonardo Sciascia nella Corda pazza scrisse: «...ma una festa religiosa, che cos'è una festa religiosa in Sicilia? Sarebbe facile rispondere che è tutto... E anzi tutto una esplosione esistenziale... esplosione dell'es collettivo di un paese dove la collettività esiste soltanto a livello dell'es... I Giudei (di San Fratello) sono gli uccisori del Cristo, perciò nella rappresentazione della passione di Cristo che viene condannato e crocifisso, essi demonicamente si scatenano... e ci chiediamo se alla formazione di una tale tradizione non abbiano concorso più delle ragioni calendariali e liturgiche, ragioni psicologiche, sociali, storiche.»


Vivere la Settimana di Pasqua in Sicilia significa vivere la tradizione e scoprirne i contenuti antropologici partecipando in quel modo commosso e condiviso di rendere la religiosità che da sempre è caratteristica ed orgoglio della nostra gente.

Festa dei Giudei, San Fratello (Me)
Festa dei Giudei, San Fratello (Me)
Festa dei Giudei, San Fratello (Me)
Festa dei Giudei, San Fratello (Me)
Fonti
- Giuseppe Pitrè, Spettacoli e Feste Popolari Siciliane, 1882
- Giuseppe Pitrè, Cartelli, pasquinate, canti, leggende, usi del popolo siciliano, 1903
- Il Pitrè, Quaderni del Museo Etnografico Siciliano, 2006
- Pasqua in Sicilia: Scenari di Rinascita, Annamaria Amitrano Savarese
- La Settimana Santa ad Enna, Vivi Enna (Periodico), 2006

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